“Non pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. (…)”.
Albert Einstein
Muovendomi nell’Universo del food e assistendo alla nascita di numerose coraggiose Aziende Agricole, sento questo pensiero pronunciato da Einstein nel lontano 1931 – a seguito della crisi economica del ’29 – mai così attuale.
Sono sempre più numerosi i cosiddetti i nuovi giovani a riscoprire il valore della terra, del biologico e del stagionale, lanciando progetti che, oltre a produrre, hanno alla base una filosofia volta a valorizzare le qualità ambientali del territorio, coinvolgendo la comunità e propendendo verso un tipo di agricoltura “pulita, giusta e partecipata”.
Curiosa di imbattermi in questo modello, mi sono recata a Castel Cerreto, cooperativa sorta nella bassa bergamasca che – oltre alla coltivazione – si presenta come un luogo di incontro e di svago nella natura, di condivisione di idee, progetti e comportamenti più sostenibili, ambiziosi, moderni e innovativi. Non a caso, per consolidare i rapporti tra l’agricoltore e i clienti, si sta studiando anche la creazione di un “percorso vita” che attraverserà il frutteto. Gli sportivi e le famiglie potranno fare jogging, passeggiare, muoversi in bicicletta o a cavallo, evitando i pericoli della strada (priva di marciapiedi e piste ciclabili), immersi in una campagna coltivata, ma pulita.
L’obiettivo è quello di incoraggiare l’incontro diretto produttore-consumatore all’interno del luogo di produzione, al fine di consolidare la garanzia certificata della pratica biologica. Saranno gli stessi clienti i testimoni e i controllori delle buone pratiche aziendali, in un rapporto di massima trasparenza.
Qualità, Sicurezza ed Economia sono le parole d’ordine di questo progetto che sorge nella meravigliosa cascina Pelesa, ai più conosciuta per essere stata Teatro del celeberrimo film di Ermanno Olmi, “L’Albero degli zoccoli”. In dieci ettari di terreno, Fabio Francesco e Matteo – responsabili di questo progetto – coltivano piante da frutta quali fragole, piccoli frutti, vite da tavola, ciliegie, albicocche e kiwi – che potranno essere raccolte direttamente dagli acquirenti, secondo il metodo self-service, per accrescere la consapevolezza di quanto Qualità, Sicurezza ed Economia sia valori reali e non semplici slogan.
Oltre al frutteto, i tre amici hanno iniziato con gran successo la coltivazione degli asparagi (Grolim, Eros Voltaire e Marte), raccolta a cui ho assistito personalmente e di cui ho potuto scoprire l’assoluta bontà, impiegandoli in alcune delle mie Ricette.
Fiore all’occhiello di questo progetto biologico, l’iniziativa Adotta una pianta o un filare, che consente di riservarsi l’esclusività e uno sconto del 20% sulla raccolta del prodotto prescelto.
Anche perché, da aprile a settembre è possibile recarsi a Castel Cerreto ed effettuare la raccolta diretta di circa una cinquantina di specie tra ortaggi e frutta: dagli asparagi alle fragole; dalle ciliegie ai piccoli frutti; dalle albicocche ai meloni più gustosi che mai potreste assaggiare. Tante varietà che vi creeranno un unico grande problema: non riuscirete più ad acquistare altra frutta o verdura!
Un motivo in più per recarsi in questo luogo da sogno da soli o con tutta la famiglia, per scoprire la bellezza che l’agricoltura può riservarci. E per avere la certezza che, se vi è crisi, è solo dentro di noi…
Scopri tutte le mie ricette con gli asparagi:
Uovo in camicia con spuma fresca e la loro aria
Risotto con asparagi e tuorlo d’uovo marinato alla liquirizia
Piccole sfere di strolghino asparagi e liquirizia