Cibo di Mezzo: il menù d’autunno che racconta la provincia di Brescia
Quando un progetto è valido, è destinato a proseguire con successo nonostante le difficoltà generali.
Lo dimosta ancora una volta Cibo di Mezzo, progetto nato nel 2017, dall’unione di un gruppo di ristoratori e produttori della provincia bresciana, che oggi vede coinvolti dodici ristoranti e una cinquantina di produttori.
Da lunedì 12 ottobre, ripartono infatti i menù autunnali del progetto Cibo di Mezzo, con nuovi ristoranti coinvolti e tante novità anche tra i produttori rappresentanti del territorio bresciano.
Il quinto menù, nel quarto anno di questo progetto virtuoso accoglie tre nuovi ingressi tra i ristoranti coinvolti – ovvero il Duo a San felice del Benaco, Filari Dispari a Brescia e Al Malò in Franciacorta a Rovato – che vanno a “ingrossare le fila” degli storici come le Due Colombe (Borgonato), Carlo Magno (Collebeato), Saur (Barco), Gaudio (Barbariga), Le Rose (Salò) Casa Leali (Puegnago del Garda), La Lepre (Desenzano), Aquariva (Padenghe) e La Speranzina (Sirmione).
Tra i nuovi produttori, novità sia sul fronte enologico con l’ingresso di 2 Pini, cantina in Valtenesi, Il Dosso di Luca Archetti in Franciacorta ed esponenti della sponda veronese del Garda: Tenuta la Cà, Le Vigne di San Pietro e Corte Quaiara.
Tante materie prime, con un’apertura a tutti quei custodi che condividono i valori del progetto di Cibo di Mezzo come Danilo Cazzamali, massimo esponente in materia di carne, la pecora bergamasca dell’agricola Maroni, o le lumache della Regina del Bosco di Travagliato. Novità e varietà con lo zafferano de La Pieve, il Ginpiero di Bedizzole, i favolosi polli e piccioni di Pollo Ruspante e l’amaro del Dr Minelli – farmacista di Toscolano.
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Il menù autunnale di Cibo di Mezzo sarà poroposto senza alcuna variazione sui prezzi dalle precedenti edizioni (da 60 o 100 euro tutto incluso), con 5 o 7 piatti e 2 o 3 vini in abbinamento.
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