Tra Cremona e Mantova, si trova un luogo magico ubicato all’interno di una riserva naturale. Una perla, in cui è facile riconoscere un’elegante villa di campagna circondata da verdi giardini e che lascia scorgere al suo interno raffinati salotti e una calda atmosfera.
Un luogo dove è impossibile capitare per caso… un luogo che sfida ogni legge di logistica e marketing, che devi cercare… in cui devi arrivare guidato dal desiderio…
Quel luogo, non è un posto qualsiasi. E’ la “casa” della famiglia Santini che, da quasi un secolo, accoglie i propri ospiti – rinnovandosi col trascorrere delle epoche – ma mantenendo quel calore di trattamento che solo i più appassionati professionisti sanno offrire.
Ancor prima di entrare, è facile appagare il piacere dell’attesa, osservando attraverso le vetrate che danno sull’ampia cucina, l’intera brigata che si muove con sapiente disinvoltura tra i colori accesi dei fuochi e le nuvole impalpabili di vapore. Tra le nove figure affaccendate nella preparazione, scorgi Lei – Nadia Santini – la donna che nel 2013 i francesi (sì, avete capito bene… i francesi!) hanno proclamato come migliore Chef donna al mondo, assegnandole l’ambito premio Veuve Clicquot World’s Best Female Chef: La donna che – grazie alla sua cucina etica e sapiente – ha contribuito a lanciare il ristorante di famiglia nel firmamento delle Stelle Michelin, consolidandone la reputazione e tenendo strette le tre stelle da circa un ventennio. La donna che ha rivoluzionato l’arte culinaria di Dal Pescatore da popolare a raffinata, assicurando un posto di diritto nell’elenco Relais & Châteaux e World’s 50 Best Restaurants.
Una donna speciale, che ti seduce con la sua cucina che sa di arte, cultura e vita; una donna apparentemente fragile e minuta che ti conquista con quegli occhi pieni di passione e con la sua personalità dolce e raffinata, ma al contempo rivoluzionaria.
Sì, perché Nadia è una Rivoluzionaria: per aver saputo rinnovare e contestualizzare la cucina attraverso una filosofia innovativa e sempre attuale, che però non si sradica dalla tradizione. Nadia è una sovversiva – in un momento storico in cui la cucina sembra più propensa a stupire attraverso effetti speciali e fuochi d’artificio – lei si muove in controtendenza, proponendo piatti perfetti, creativi, eleganti e in continuo rinnovamento, ma leggeri e riconoscibili. Piatti con un’identità fortissima.
E’ dunque quasi un delitto non scegliere di gustare le proposte della tradizione come i tortelli di zucca o gli agnoli in brodo di gallina che Nadia e il figlio Giovanni ripropongono nella ricetta originale di nonna Bruna. Ma sarebbe anche un grave errore non lasciarsi tentare da leccornie come le coscette di rana gratinate alle erbe fini – lavorate in assoluta perfezione e davvero imperdibili, piuttosto che dal fegato di Chianina al burro e rosmarino con porcini in padella.
La sala è coordinata da Antonio, marito di Nadia e perfetto padrone di casa che, con professionalità e affabilità, tiene alto il nome del fondatore suo omonimo che novant’anni addietro diede il via a una storia e a un’esperienza destinata a portare l’Italia del cibo nell’olimpo della ristorazione internazionale.
Un viaggio dunque che vale la pena affrontare. Un viaggio nel tempo tra passato e futuro; un viaggio nel gusto; un viaggio alla scoperta di qualcosa di incredibile.
www.dalpescatore.com