E sono 5!
Cinque anni che GourmArte, l’appuntamento eno-gastronomico dedicato alle eccellenze di settore (soprattutto lombarde), apre le sue porte in Fiera a Bergamo per accogliere i suoi golosi visitatori e proiettarli in un viaggio di piacere che si districa lungo un percorso degustativo reso possibile da Custodi, Maestri ed Espolratori del Gusto che – attraverso la presentazione dei propri prodotti – promuovono la cultura di una tradizione che merita di essere tutelata e preservata.
Un’esposizione che – per questa edizione – ritrova un suo equilibrio nella proposta dei prodotti, un po’ meno eno e più gastronomici con la consapevolezza e la dimostrazione che in Lombardia non si producano solo vino, salumi e formaggi ma che queste terre – tra le più ricche di materia a livello nazionale – offrano davvero di più: così, oltre a doverose conferme come il Moscato di Scanzo dell’Azienda Agricola Biava, largo al Torrone cremasco, ai tartufi orobici ai birrifici artigianali e ai format KM0 come Vicinia.
E tra le eccellenze, non può non spiccare l’ingrediente principale di ogni ricetta. Così, Pentole Baldassarre Agnelli calca le scene anche di questa edizione di GourmArte, proponendo le ricette di alcuni tra i suoi grandi Chef e Docenti (come Michele Cannistraro – il Cannibale di Masterchef) e mette a disposizione i suoi oggetti per tutto il ristorante.
La formula della manifestazione ormai collaudata e conferma GourmArte come uno degli appuntamenti eno-gastronomici meglio organizzati.
Il punto di forza di Gourmarte resta senza dubbio Il Ristorante, gestito con ordine e professionalità e animato per tre giorni da stelle del firmamento Gourmet come Claudio Sadler, i fratelli Cerea di Da Vittorio, Philippe Levelillè e Ilario Vinciguerra.
O ancora, da Interpreti come Edoardo Fumagalli de La Locanda del Notaio che con la sua Spuma di Patate, crumble di cacao, cicerones di maiale, uovo di quaglia al tartufo bianco ci lancia il chiarissimo messaggio di quali piatti meritino di entrare in una manifestazione denominata GourmArte, e ci ricorda di come valga la pena affrontare il viaggio per raggiungerlo sino a Pellio d’Intelvi per assaporare questa e altre creazioni come – ad esempio – il suo piccione con confetti, uva e choux di Bruxelles.
Viaggio doveroso anche destinazione Valtellina, i cui rappresentanti Stefano Masanti del Cantinone e Gianni Tarabini de La Présef hanno reso onore alla provincia di Sondrio, proponendo rispettivamente dei favolosi Agnolotti di gallina alle erbe e un Risotto ai mirtilli selvatici della Val Gerola, quest’ultimo evidentemente apprezzato anche dal grande Chef di Madesimo.
Impeccabile come sempre Riccardo Camanini del Lido 84 di Gardone Riviera che con il suo Riso, aglio nero fermentato e frutti rossi propone un piatto dai sentori fungini e ci mostra come ormai la semplificazione e le idee siano l’unica via rimasta per l’eccellenza. Sorprendente un altro grande dalla provincia di Brescia – Stefano Cerveni delle Due Colombe che con la Tinca al forno 2.16 ripropone un piatto della tradizione di Clusane in una visione moderna e imperdibile.
Senza particolari emozioni e senza grandi rischi il Crudo di triglia alla livornese di Marco Parillo de Il Casale del Mare di Castiglioncelli (LI); da applausi i Bottoni alla genovese e consommé di alici e pinoli di Enrico Bartolini del Mudec di Milano e di Cristopher Carraro del Casual di Bergamo.
Photo credits © Lucio Elio