Quando si parla di cucina buona e sana, non si può che pensare a Laura Castoldi, fondatrice del progetto I Buoni Sani.
Bella e affamata di vita, Laura ha fatto della sua passione un lavoro che le sta restituendo grandi soddisfazioni.
Protagonista indiscussa sul palco del TedEx Bergamo di qualche giorno fa, Laura in quest’ultimo anno ha davvero collezionato un successo dietro l’altro.
Non solo hanno parlato de “i Buoni Sani” alla Rai, dedicandole una puntata di Linea Verde Life, ma soprattutto pochi mesi fa è uscito il suo libro “la Mia cucina contro il cancro”. Si, perché Laura ha combattuto ben due volte il cancro e la seconda volta l’ha sconfitto grazie ad un cambio radicale della sua alimentazione e dello stile di vita.
Da questa rinascita e grazie alla sua caparbietà e alla sua continua formazione, sono nati I Buoni Sani, un progetto importante che si articola su più fronti: dalla ristorazione, ai pasti d’asporto, alla formazione, alle consulenze personalizzate che Laura definisce con il termine “Food & Care”.
La cucina di Laura nasce dalla tradizione macrobiotica, dalla quale però si differenzia nel costante tentativo di evolversi e adattarsi al contesto attuale, molto diverso da quello in cui la macrobiotica più tradizionale ha visto le sue prime applicazioni.
La sua è a tutti gli effetti una cucina naturale, che si basa sull’impiego di cibo vero, integro, non manipolato dall’industria alimentare, ma anche stagionale e il più possibile a km0, che usa prodotti biologici ed esclude ingredienti come zuccheri e farine raffinati, aromi artificiali, additivi e conservanti.
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È una cucina che, pur tenendo conto della biochimica degli alimenti, si spinge oltre e cerca di conciliare la visione della scienza della nutrizione di stampo occidentale con la visione energetica tipica della cultura orientale, concentrandosi sull’effetto che gli alimenti hanno sul corpo e sulla mente, a prescindere dalla loro composizione in termini di molecole.
La cucina de i Buoni Sani non è fatta di schemi rigidi e preconfezionati, ma propone alcuni principi utili ad imparare ad ascoltare sé stessi e a capire cosa è più indicato mangiare.
In ultimo, anche se non per importanza, è una cucina bella, colorata, allegra, saporita, che gioca sui contrasti di colore, sapore e consistenze per soddisfare la componente emozionale ed emotiva del cibo dalla quale non si può prescindere.