Nel Collio Goriziano, in una Terra che rivela storia, cultura e suggestione, sorge La Subida Sirk, una realtà in cui fluttuano il fascino di un passato di una civiltà senza tempo e la magia di un sogno divenuto realtà.
E’ qui, a meno di un chilometro in linea d’aria dal confine sloveno che tra dolci colline adornate di vigneti e atmosfere mitteleuropee mai dimenticate, prende forma una storia bellissima, fatta di amore, coraggio e bellezza; quella della famiglia Sirk e del compimento di una visione unica e speciale che oggi risponde al nome di Subida.
Una storia che muove i suoi primi passi nel 1947 quando la famiglia Sirk, costretta come molti altri nuclei a quel tempo a scegliere da quale lato della frontiera proseguire la propria esistenza, opta per la parte italiana, ritrovandosi in un borgo poco distante dal confine in cui, qualche anno più tardi, sceglie di aprire un’osteria in cui mescere vino, ristorando gli abitanti del luogo e i pochi viandanti che si avventuravano in quei territori, al tempo, ancora ben lontani da rappresentare mete turistiche di routine.
Col trascorrere degli anni, quel luogo a cui i Sirk attibuiscono il nome de Al Cacciatore e che continuano a gestire come un’estensione della proporia casa, evolve, iniziando a offrire una proposta che inizia ad articolarsi di idee semplici e territoriali capaci di affezionare sempre più la clientela.
Purtroppo, verso la fine degli anni sessanta papà Sirk muore improvvisamente, lasciando l’eredità dell’osteria al giovane figlio Josko che – appena sedicenne – si ritrova oste e proprietario di una realtà che, da quel momento e un passo per volta, evolverà sino a diventare come quella che oggi è a ragione riconosciuta come una delle massime eccellenze ristorative e di ospitalità di tutto il Friuli Venezia Giulia.
Così, nel 1976 Josko Sirk conosce e sposa Loredana, con la quale sceglie di costruire un futuro insieme, fatto di famiglia, affetti e sogni: l’osteria inizia a mutare pelle e sia la cucina che la direzione intraprendono un percorso più definito e personale. Negli anni ’80 Josko e Loredana inaugurano una nuova era della Trattoria che in breve tempo diviene punto di riferimento gastronomico per il Territorio e che nel 2007, sotto la guida di Alessandro Gavagna, chef della Trattoria Al Cacciatore, conquisterà la prestigiosa Stella Michelin.
> Scopri la Trattoria Al Cacciatore: leggi l’articolo
Nel 1982, con una Trattoria Al Cacciatore ormai sulla giusta strada, Josko comincia a domandarsi come valorizzare al meglio gli otto ettari di bosco adiacenti. Otto ettari di pace e vegetazione che nella testa di Sirk avrebbero dovuto rimanere tali pur costituendo un tassello fontamentale di quel sogno che continuava a rimanere vivo e irrefrenabile nella sua testa e nel suo cuore.
Così, nel 1982 inizia a costruire due casette: abitazioni che come idea embrionale sarebbero poi dovute passare in eredità ai sui tre figli ma che invece, in maniera spontanea e assolutamente non calcolata, danno il via a un progetto straordinario e peculiare volto a riqualificare quel borgo contadino così affascinante e ospitale.
Una alla volta, sorgono casette e dimore e al contempo Tanja e Mitja Sirk – due dei figli di Josko e Loredana – iniziano ad avere un ruolo sempre più centrale nella gestione di questo nuovo mondo chiamato Subida.
Ai due fratelli, l’onere di portare avanti l’articolata proposta familiare di ospitalità e ristoro de La Subida Sirk, attraverso una suddivisione dei ruoli che conducono Tanja a una gestione a trecentosesanta gradi della formula d’accoglienza, mentre Mitja a occuparsi della parte enologica in tutte le sue sfaccettature: dalla gestione della fornitissima Cantina del ristorante Trattoria Al Cacciatore, a una selezione e rivendita di vini di qualità presso l’Osteria La Preda (altra anima gastronomica de La Subida Sirk) alla coltivazione della vigna di famiglia e relativa produzione di due personalissime etichette.
Una produzione che affianca quella dell’aceto, che nella mente e nella visione di Josko Sirk diviene qualcosa di straordinario che evolverà anche nel progetto territoriale di “Amici Acidi“.
Un aceto di uva ribolla (e non di vino) prodotto nell’acetaia di proprietà, e che a seguito di quattro lunghi anni di lavorazione e invecchiamento in botte da forma a un nettare di grande complessità aromatica, in cui l’intensità del tiglio e la delicatezza della frutta aprono la strada verso una nuova visione dedicata all’aceto.
L’Acetaia che, insieme a quella delle Chiome, è una delle due Dimore a disposizione per gli ospiti piu esigenti de La Subida Sirk.
Due strutture esclusive immerse nella pace del bosco e a contatto con una natura volutamente mantenuta rigogliosa e a tratti selvaggia.
Un contesto reale, lontano dalle atmosfere artificiose e artificiali a cui ci ha addomesticato la società moderna, capaci di riservare un’esperienza autentica, pur non rinunciando al comfort.
Accanto alle due Dimore, quindici Case, ciascuna differente dall’altra ma simili nello stile rustico e nella presenza di dettagli ed elementi riconducibili alla civiltà rurale.
Oltre a case e dimore, fiore all’occhiello de La Subida Sirk sono senza dubbio alcuno i tre punti relax pensati per ritrovare la pace, immersi nella natura. Deliziosi rifugi costruiti in legno dalle grandi vetrate che consentono all’energia del bosco di divenire tuttuno con chi scelga di soggiornarvi. Libreria, Nido e Casa Relax non rappresentano semplici soggiorni ma vere e proprie esperienze per godere appieno della quiete di un luogo unico, senza rinunciare al lusso.
Un’esperienza unica, fuori dal tempo e dalle convenzioni.
photo credits © Lucio Elio, courtesy La Subida
leggi il copyright