Dopo un anno di profonda disintossicazione dalla precedente edizione di Masterchef Italia (che ignoro totalmente chi abbia vinto, sempre che vincere Masterchef possa contare davvero qualcosa!), eccoci di nuovo qua, comodamente divanati a sentenziare su questo o su quel piatto, arrogandoci il diritto di vestire i panni di ispettori Michelin da appartamento e a fingerci competenti in materia di cucina contemporanea.
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Un’edizione bella dicevamo, soprattutto perché condita dalla gentilezza e dall’umanità di concorrenti come Maxwell Alexander, Cristiano Cavolini e Jia Bi Ge.
Un’edizione bella perché limita i pietismi e riduce al minimo storico i casi umani, mettendo in piedi uno spettacolo gradevole e non sempre scontato!
Un’edizione bella soprattutto per noi donne e per la compilation di chef bonazzi che gli autori scelgono di affiancare al già di per sé bollente Giorgio Locatelli come Jeremy Chan, Riccardo Canella, o Andrea Tortora (filo di bava).
Un’edizione che si appresta alla sua conclusione e che nella serata di giovedì 4 marzo vedrà sfidarsi per il titolo di decimo Masterchef italiano (che in questo periodo significa una determinata ambizione a scalare il successo del delivery!) quattro finalisti:
ANTONIO: Che Masterchef abbia fatto bene all’approccio degli italiani alla cucina, e suscitato interesse soprattutto tra i più giovani nel favoloso mondo del fine-dining è un dato di fatto. Lo dimostrano concorrenti come Antonio, una laurea in saccoccia, un dottorato in divenire e tanta cultura e curiosità! Ai casting snocciola l’Artusi come fosse “Topolino”, conquista la Masterclass senza passare dal Via! e si muove con freddezza e precisione, manco fosse un Bimby®. Reinventa la pancetta, non canna un piatto e anche se straccia l’impossibile con il sifone i giudici, giustamente, lo perdonano. In occasione dell’invention test non teme ad assegnarsi il piatto più difficile, conquistando la Lopez e strappandola così dalle grinfie di Monir. Robocop della cucina, gli scappa una lacrimuccia al cospetto della Sardina del Lago d’Iseo e – nella sua straordinaria razionalità – sa perfettamente che la vittoria andrà ad Irene. Comunque, la cucina è il suo mondo.
VOTO: 10
AQUILA: Lo ribattezzano Aquila per evitare l’iniziale omonimia con l’altro concorrente Francesco, senza temere di gonfiarne l’ego. Il Johnny Deep di Altamura si presenta alle selezioni con un piatto che capisce solo lui ma – nonostante il dissenso di Barbieri – entra nella Masterclass. Col tempo, impara a controllare l’erezione del mignolino e a lasciare nel cassetto gli occhiali polarizzati. Nonostante ignori il fatto che Casanova si dopasse di ostriche prima di ogni amplesso, inanella crescenti successi e convince a ogni puntata. Narra a Bartolini la sua idea di immagine della “vacca nel bosco”ed Enrico sembra apprezzarne la vena romantica.
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Oltre al talento, ci piace anche il suo lato umano, anche se per questo parte la standing ovation per il suo mitico babbo. Conosce bene l’Universo ristorativo, quindi si candida perfettamente per la medaglia d’oro di Masterchef. Per questo non vincerà, ziobricco impestato!
VOTO: 10
IRENE: Entra nella Masterclass di Masterchef Italia 10 piangendo, e a molti si accende l’allarme “Caso Umano”. Invece no! Di puntata in puntata impariamo a non badare più ai capelli arcobaleno di questa giovanissima, concentrandoci sulla sua voglia di fare, sulla capacità di ascoltare (Sia lodato il Signore!!!), e assistendo alla sua crescita costante che culmina in una triplete nell’undicesima puntata (credo la prima della storia di Masterchef Italia) e nell’incoronazione da parte di Sua Maestà 8 stelle Michelin Enrico Bartolini. Diventa una di noi nel momento in cui tacchina lo chef Canella: brava Irene! Se il nostro orgoglio!
VOTO: 10
MONIR: Il ventinovenne umbro di origini marocchine dal forte accento marchigiano contaminato fiorentino e dalle esperieze cosmopolite, entra nella Masterclass su spinta e fiducia dello chef Locatelli che vede in lui “la nuova speranza”. Quello che vediamo noi, o sentiamo, sono le raffiche di vaffa e porconi di cui Monir è re indiscusso e diciamocelo… Senza di lui, sai che palle Masterchef?! Con Monir si va oltre il talento: è il bonaccione di cui una trasmissione televisiva (e forse, anche un gruppo di lavoro) non può e non deve rinunciare. E soprattutto è l’idolo di noi mamme di figli maschi che tanto invidiamo la Signora Eddardary per la riconoscenza di cui è oggetto. Monir è dunque quello che ci fa viaggiare tra momenti di commozione, a doppisensi equivoci su come prendere un’anguilla, e ci porta ad esultare per atteggiamenti vigliacchi e meschini come quello di abbandonare la nave mentre affonda. Schettino, insomma, scansate proprio… Siamo certi che vi fossero concorrenti più talentuosi ma, crdetemi, Monir è l’uomo giusto al posto giusto!
VOTO: 9
In un’edizione dominata dalla scelta di ingredienti equivoci (la puntata della pompa, della figata e della banana difficilmente la rimuoveremo dalle nostre menti pure) e dal ritorno al futuro di spume e sifoni (ragazzi… siamo nel 2021!!!), bisogna sottolineare come negli anni, il livello dei concorrenti si sia innalzato vertiginosamente, presentando una squadra ben assortita in cui – talento a parte – non potevano mancare quei lati caratteriali contrastanti, tanto cari agli autori. Gli altri partecipanti, li riportiamo di seguito in ordine di eliminazione decrescente:
5° classificato
AZZURRA: Palermitana dal lavoro fichissimo (Ispettore di Casinò, suona un po’ come James Bond…), entra con “4 sì” ed è uno dei talenti più convincenti di Masterchef Italia 10. Empatica come un serpente a sonagli, in occasione della Mistery box dell’Amore se la auto-dedica, rammentandoci che “cinica” non significa per forza “str…..”, ma semplicemente aver ben chiaro l’obiettivo e una ferrea determinazione nel volerlo perseguire! E’ brava, molto brava, e credo che in molti avrebbero dato per scontato la sua presenza in finale.
GUERRIERA.
6° classificato
FEDERICA: Studentessa, pallavolista calabrese – fan ostinata di puree e coulisse. Resta nell’anonimato sino a due puntate dalla finale, giusto il tempo di copiare una ricetta da Monir, di rievocare il mito dell’Olio Gate della seconda edizione Masterchef Italia e di farsi affibbiare dallo chef Terry Giacomello il titolo di “cuoca delle pompe funebri”.
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Comprende che non è mai troppo tardi per invertire la rotta, così decide di tirare fuori la Federica più intima e di mettere tutta la sua dolcezza nel piatto. Ma i giudici non apprezzano e la eliminano. Esce, sentenziando che vincerà Azzurra. E il resto, è storia…
GNEGNE!!!
7° classificato
EDUARD: Bruno Barbieri lo grazia ai live cooking, facendone il suo pupillo, perché adora segretamente la sua camicia sgargiante! Diciamo che il talento non l’ha propriamente scritto nel DNA, ma bisogna riconoscerne l’impegno nello studio e la capacità di conferire nomi indimenticabili a piatti come “quanto è bello sognare la fica… Ah, no! La ficata!“. Talvolta fatica a gestire la rabbia, fraintende il processo di caramelizzazione, ribattezza il coregone “scoregone” e confonde la testa di un gambero con il concetto di croccantezza. Ma alla fine, esce col sorriso e per questo gli si vuole bene!
PIU’ FICATA PER TUTTI!!!
8° classificato
JIA BI: La cinese di Bari vecchia si conferma di puntata in puntata la concorrente più leale e meno calcolatrice di tutte le dieci edizioni di Masterchef Italia. Grazie a Cannavacciuolo il suo jiào diventa presto un uagliò, destinato presto a mutare in un ajò isolano. Quando in esterna domanda se nel menù rosso c’è il gatto (pesce…) un po’ ci preoccupiamo, ma non smettiamo di rimanere affascinati dai suoi piatti fusion e dall’utilizzo delle bacchette che impiega anche per stendere la pasta!!! Lo chef Giacomello la incorona come migliore della prova dell’invention test e noi come concorrente più gentile e altruista di sempre.
加油
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9° classificato
MAXWELL: Era dai tempi del compianto Alberto e delle sue paperine che a Masterchef non apriva le sue porte alla gentilezza, al savoir faire e alla bellezza d’animo. Maxwell Alexander – scrittore e giornalista americano innamoratosi del nostro Paese – è così, e sa fare proprio “tciuccio“!!! Iginio Massari gli riconosce di aver preparato il dolce più buono di tutte le edizioni di Masterchef Italia e di puntata in puntata mostra di non conoscere limiti, sino a quando non esce, prematuramente, per una “manpanzacha” e addossandosi le colpe dell’invention test intrapreso in coppia con Eduard.
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A lui il merito di aver portato una ventata di cultura ed educazione e di essersi schierato contro spume e sifoni.
VINCITORE MORALE.
10° classificato
CRISTIANO: Nonostante sul sito ufficiale di Masterchef Italia 10 lo presenti come il trentunenne più anziano del mondo, Cristiano Cavolini di anni ne ha quarantasei ed è anche uno dei concorrenti più buoni e gentili di tutte le edizioni di Masterchef. Gran cuore, è il primo a mostrare come in un Invention Test si possa anche rischiare con coraggio e a rendere versatile un elemento come la besciamella. Come gli fanno notare i giudici, lui è nato cuoco, quindi l’augurio è quello che possa rincorrere il suo sogno!
TUTTI ALLA TRATTORIA CAVOLINI!
11° classificato
VALERIA: La Micalela Ramazzotti di Masterchef Italia 10… La Daenerys Targaryen del Molise (che esiste!!!) … Troppo bella per riuscirsi a guadagnare la solidarietà femminile o l’affetto dei ragazzotti a cui stampa in fronte sonori 2 di picche! Vero… c’è tanto da studiare e i i suoi “MAAAADREEE” li scorderemo con difficoltà! Ma ricorda Valeria: la stampa gastronomica femminile libera da invidie è con te! Record indiscusso di pressure test ma purtroppo male interpreta il concetto di cottura al sangue e capitola definitivamente sotto la mannaia di Terry Giacomello.
DRACARYS!
12° classificato
IGOR: Ci sono personaggi che, pur arrivando a metà percorso, non riesci a comprendere se sono bravi o meno. Quel che resta chiaro di Igor è che canta benissimo ma che, come maionese, preferisce quella nel tubetto! Esce, dopo aver sgozzato e servito in maniera macabra una gallina.
COCCODE’!
13° classificato
ILDA: La dimostrazione che, con il passare degli anni, chi scrive si sta rammollendo e addolcendo in maniera pericolosa: animo bello e sensibile, Ilda con il suo vissuto e la sua storia familiare non facile, fa pensare e commuovere. Al di là di questo, passa illesa i live cooking, conquistando i giudici con un piatto di passatelli in brodo. Ci scaraventa nei favolosi anni ’80 con i suoi frisée, e crolla a circa metà del suo percorso per un eccesso di ibiscus, lasciando “vedovo” il mitico Maxwell.
PANINARA.
14° classificato
MARCO: Scopriamo che le sue passioni sono la cucina, la Roma e… la gnanna! E fin qui, tutto bene! Resta solo il mistero di come questo concorrente sia riuscito a perdere mezzo quintale ingurgitando per un anno l’alimento con l’indice glicemico più alto in assoluto: il riso.
MISTER(O)CHEF.
15° classificato
DAIANA: Se vi è una cosa che Masterchef ci ha insegnato è che quello dell’Avvocato è un mestiere di M!!! O quantomeno, verrebbe da chiedersi perché ogni edizione di Masterchef porta con sé un avvocato o uno studente di giurisprudenza desideroso di cambiare vita… Questa volta, l’avvocato è Diana che entra grazie all’intercessione di Sant’Antonio da Villa Crespi e resta nella Masterclass giusto il tempo di vessare in maniera classista la povera Valeria e di far prendere fiato al povero fidanzato, zerbinato ai casting. Esce come è entrata: piangendo.
SUPERBIA.
16° classificato
ALESSANDRA:
Ai live cooking spacca, portando una pasta ripiena davvero complessa ed entra nella Masterclass con il 100% dei consensi da parte dei giudici. Peccato che poi inizi a sciorinare tutta l’acidità del pianeta, soccombendo ironicamente nel confronto con la sua nemesi: l’umiltà. Quella di Nino Rossi, che la condurrà alla disfatta dinnanzi a un pollo!
FLY DOWN.
17° classificato
SEDIGHE: Veneziana d’adozione ma iraniana d’origine, Sedighe non ci lascia neppure il tempo di imparare a pronunciare correttamente il suo nome (Seghighe… Segige… Sedide…), che la costringono ad abbandonare la cucina di Masterchef Italia 10, lasciandoci però un bell’esempio di intelligenza e garbo femminile.
CHARMANTE.
18° classificato
IRISH: Il Ken umano nostrano entra con i “4 sì” dei giudici e da quel momento, si vede già in finale! Ribadisce sino a perdere il fiato quanto sia bravo e superiore, esce presentando una tartare di interioria che i giudici non riescono neppure a guardare e – togliendosi il grembiule – ci saluta ribadendo quanto sia una “persona meravigliosa”.
IRISH COFFE!
19° classificato
GIUSEPPE: A metà strada tra Mario Bros e Professor Walter White di Breaking Bad, l’idraulico di questa edizione entra nella Masterclass un po’ per la sua cultura gastronomica, un po’ per dare modo agli chef di giocare con gli stereotipi legati alla professione, un po’ per risolvere il problema del bidet di Cannavacciuolo. Esce, dopo averci rassicurato sull’esistenza del Molise, scivolando su una banana.
HEISENBERG.
20° classificato
FRANCESCO G: Lo Steven Spielberg palermitano verrà ricordato più per la sua bontà d’animo ed educazione che per la sua cucina. Cosa che a Masterchef non crea grande spettacolo!
BON TON!
21° classificato
CAMILLA: Non ci danno neppure il tempo di conoscere o affezionarci a questa concorrente di cui non ricordiamo nulla se non un tragico: “E’ proprio un fallimento immenso!”, singhiozzato al momento dell’ucita. Tranquilla… E’ solo Masterchef!
ESCHILO SCANSATE!
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Fonte immagini: masterchef.sky.it