Metti una giornata speciale. Fatta di Amore per la cucina, chiacchiere, bella gente, storie, racconti e parole.
Metti un ospite speciale.
Metti che uno Chef stellato e di fama mondiale accetti un tuo invito a pranzo.
Voi come vi comportereste? Come vivreste la preparazione?
Beh… io ho innanzitutto chiamato a cucinare uno dei giovani Chef che più stimo e che, guarda caso, è stato allievo dello Chef stellato in questione.
Ok… facciamo ordine!
Il grande Ezio Gritti, chef di fama mondiale, è da poco rientrato in Italia e – in considerazione della stima e dell’affetto verso colui che mi ha fatta innamorare della cucina gourmet e più di tutti ha ispirato l’avventura di Mangiare Dadio, non potevo perdere l’occasione per salutarlo, abbracciarlo, chiacchierarci.
Così, per fargli una gradita sorpresa e nel contempo levarmi dall’imbarazzo di cucinare per uno dei simboli della ristorazione mondiale, ho proposto a Michele Sana – mio giovane guru e già delfino di Ezio ai tempi dell’Osteria di Via Solata quando brillava nel firmamento delle Stelle Michelin – di accorrere in mio soccorso e aiutarmi a regalare a Ezio una giornata indimenticabile.
Micky non delude mai: a lui l’antipasto – consistente in una crema di piselli con pescatrice alla maggiorana e nuvola fredda di pompelmo rosa – e il secondo, ovvero una pancetta di maialino da latte cotta a bassa temperatura con asparagi, stracchino e polvere di liquirizia Amarelli. A me il compito spezzare con il primo, più specificatamente un carnaroli riserva con fave e scaglie di cioccolato di Modica.
Chef Gritti da sempre invoca la necessità di un ritorno alle origini, attraverso piatti che non mascherino i sapori ma che li esaltino. E’ uno che ama riconoscere ciò che sta mangiando così – nonostante avessimo stampato la carta del menu – abbiamo potuto assistere a una vera e propria degustazione dei cibi, attraverso la scoperta e il riconoscimento minuzioso delle materie e degli elementi.
La giornata è trascorsa alla perfezione, tra ottimo cibo, bottiglie che avrebbero resuscitato persino Veronelli, ricordi e condivisione.
Una giornata che però non poteva terminare senza l’occasione di far sfiorare a Ezio i miei fornelli. Così, memori e nostalgici, gli abbiamo affidato frusta, bastardella in rame, uova, zucchero e sherry. E lui, non ha semplicemente fatto uno zabaione. Ha scritto una poesia.