“Quando decisi di iniziare l’avventura dell’olio, mi diedero del pazzo!”.
Mentre Luca Figini, nella sua Tenuta Marocco mi racconta delle prime reazioni suscitate quando scelse di iniziare a produrre l’Olio Supremo nella sua proprietà di Olginate – in provincia di Lecco – sorrido ripensando alla frase di Erasmo da Rotterdam, secondo cui “le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida e visionaria follia”.
Perché il successo di Luca e del suo Olio Supremo sembra confermare perfettamente questa teoria. Ulivi coltivati in un territorio adibito a tutt’altro genere di piantagioni e un’altitudine apparentemente ostile sono dettagli che sembrano essere spazzati dalla posizione unica e felice della tenuta stessa, situata all’interno di una conca che ne facilita il microclima, la protegge dai venti gelidi, favorendo il benessere delle piante. Una conca in cui la mosca olearia non è la benvenuta e che dunque non rischia di rovinare raccolti neppure nelle annate peggiori per la maggior parte degli olivicoltori.
Un posto diverso, per me, che – fino a prova contraria – di uliveti ne ho girati parecchi! Un luogo che trasmette pace e serenità, caricandoti di energia positiva, e che si presenta unico esattamente come il suo prodotto: all’interno della tenuta vengono coltivate tre varietà principali di frutti: il Frantoio, il Leccino e l’innovativo Don Carlo che crescono in una vegetazione rigogliosa e perfettamente curata. La raccolta avviene a mano a ottobre nel giro di un paio di giorni, e consegnata in frantoio per la molinatura il giorno stesso del raccolto.
Luca Figini, che nel 1999 da vita alla sua Azienda Agricola, ammette di dovere tantissimo alla terra e ai suoi insegnamenti. E’ grazie al continuo rapporto con essa se il suo Olio Supremo continua di anno in anno a ricevere le tre foglie Gambero Rosso e, nel 2015, annata difficilissima per gli extravergini, sia stato l’unico olio di Lombardia a ricevere la menzione Grandi oli Slow Food di tutta la Regione.
Le sue 700 piante hanno infatti la particolarità di dare vita a un prodotto considerato unico e di gran lunga superiore per la quantità di polifenoli contenuti: circa 600, ovvero il doppio degli altri oli della zona dei laghi – oltre a confermarsi al gusto come un prodotto imperdibile.
Luca, che nel tempo libero è uno sportivo e grande triatleta, sembra trasferire la tipica passione e l’atteggiamento vincente anche nel suo lavoro: un’attitudine che lo ha portato ai risultati attuali grazie alla forte tenacia, determinazione e alla volontà di prefiggersi sempre nuovi obiettivi e intraprendere sfide sempre più ambiziose. Una carica di energia che contagia anche me e che mi fa tornare a casa felice che Kilometro Zero mi abbia portato alla scoperta del vero Oro di Lombardia.
Reportage: photo credits © Lucio Elio