E che gli vuoi dire a Enzo Coccia?!
Se non: “Continua così, Maestro!!!”
Classe ’62, terza generazione di pizzaioli e ristoratori, e una pizzeria – La Notizia – che dal 24 giugno 1994 rappresenta Napoli in tutto il suo splendore, attraverso quella chiave di lettura più contemporanea, che ha spinto la splendida Partenope a ricercare l’eccellenza nel disco di pasta simbolo di una tradizione senza pari: quella della pizza napoletana.
Eh già, perché ammettiamolo: se non vi fossero stati visionari come il Maestro Coccia, chi ci assicura che oggi non saremmo ancora qui a masticare pizze effetto chewing-gum o mezze bruciacchiate?!
Ciò che non accade da Enzo Coccia e a La Notizia che con i suoi 3 locali in Italia (2 a Napoli e la recente apertura capitolina “Vico Roma”) e il suo bottino di riconoscimenti e Guide (tra le 8 pizzerie segnalate in Guida Michelin, 3 Spicchi per la Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso , 10° posto nella classifica italiana di 50 Top Pizza e 20° per la stessa mondiale e tra gli storici pionieri degli Ambasciatori del Gusto) rappresenta a pieno diritto il precursore di un movimento che ha associato alla pizza napoletana al concetto di “qualità”.
“Figlio d’arte” cresciuto tra i scacchi di farina nella pizzeria di Napoli di mamma e papà, Enzo inizia a impastare da piccolissimo: «Mamma, per tenermi lontano dalla strada, mi coinvolgeva nelle preparazioni e faceva “giocare” con la materia sia me che i miei fratelli minori, Carmine, Ciro e Salvatore, tutti pizzajuoli come me e che, una volta adulti, hanno aperto i propri locali tra Napoli e il resto del mondo per tenere alto il valore della pizza di qualità», racconta Enzo. «Negli anni ’50, la pizzeria dei miei genitori preparava e serviva la pizza a portafoglio e, attraverso questa scuola famigliare, tutti i Coccia hanno appreso segreti e mestieri».
Un mestiere che lo plasma e che sceglie di custodire, proseguendo in prima persona nel 1994, con l’apertura del suo primo locale – intitolandone l’insegna a “Quarto Potere”, il capolavoro cinematografico di Orson Welles che tanto aveva amato.
È così che nasce La Notizia 53, uno degli indirizzi di riferimento da trent’anni a oggi per chiunque ricerchi la tradizione nel disco di pasta secondo standard altissimi.
Una pizza generosa, come nel caso de La Partenope, l’interpretazione della ruota di carro secondo Coccia, realizzata secondo nel rispetto dell’antica tecnica di manipolazione comprensiva di schiaffo (o d’ò Pacchera, come sottolinea il Maestro), dell’impiego del forno a legna (a 465°) e di ingredienti sì semplici, ma di assoluta qualità quali Pomodoro San Marzano biologico, Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, fiordilatte fresco e basilico fresco.
Il menù si districa tra pizze tradizionali, storiche e creative, ma l’attenzione non può non essere catturata dalla strepitosa Mpustarella, termine risalente alla metà del IXX secolo che significa “pane e companatico”: un “panino” (che di ino non ha proprio nulla, viste le dimensioni) che ricevoca la classica marenna (merenda) napoletana, realizzata nello specifico con farina integrale, 5 cereali, semi di lino, semi de i sesamo – croccante fuori e morbida dentro – e farcita con prodotti d’eccellenza come, nel nostro caso, mozzarella fiordilatte, Mortadella Bologna IGP e un pesto di pistacchio che, una volta per tutte, spazza via la banalità riservata generalmente a questi ingredienti.
Passione dunque, per un settore e un prodotto da custodire che, già a suo tempo portò a Enzo Coccia a essere tra i fondatori dell’Associazione pizzaiuli napoletani, a battersi per la registrazione del marchio comunitario Stg (Specialità tradizionale garantita) presso il Ministero delle Politiche Agricole, e a intraprendere con l’Università di Napoli Federico II il processo di certificazione di qualità Uni della Pizza Napoletana.
Ed è sulla base di questi presupposti, di un’esperienza senza pari e di una volontà fortissima ad elevare l’immagine della pizza napoletana nel mondo che – nel 2000 – Enzo Coccia fonda la società Pizza Consulting, con l’obiettivo di diffondere conoscenza e sensibilizzare più professionisti possibili al concetto di eccellenza. Obiettivo che raggiunge e che, soprattutto, gli viene riconosciuto, in primis a livello di borsino Guide, quando, nel 2010, la Michelin inserisce gli appena trentotto metri quadrati della sua pizzeria nella Rossa; in secondo luogo in ambito internazionale, quando il New York Times lo annovera tra le eccellenze partenopee meritevoli di attenzione.
Il servizio è rapido, cordiale e ovviamente familiare, vista anche la presenza di Andrea e Marco i figli di Enzo che, a seguito di una formazione universitaria ed esperienze all’estero, si occupano rispettivamente dell’accoglienza e della cucina.