Gli italiani amano mangiare bene.
Gli italiani sono creativi.
Gli italiani (quelli bravi!) non si fermano davanti a nulla: non li spaventa il progresso, non li spaventa la crisi, non li spaventa il cambiamento.
La sintesi gastronomica di una visione tanto positiva è la capacità che hanno dimostrato alcuni nostri connazionali calcando l’esempio tipicamente statunitense dello Street Food – il cibo da strada – reinterpretandolo in una maniera peculiarmente italiana, con quel connubio perfetto di innovazione e tradizione, e proponendo la possibilità di mangiare bene, anche in maniera meno impegnativa.
E così, il fenomeno dello Street Food ha fatto “boom” anche nel nostro Paese, diversificandosi e prendendo le distanze dal più comune junk food con cui lo abbiamo sempre identificato, ma proponendo tante valide alternative per chi ha voglia di togliersi gli sfizi più golosi, senza rinunciare alla qualità.
Su questa tendenza positiva e decisamente scacciacrisi – sia per i consumatori, sia per chi ha osato coraggiosamente tentare strade alternative – si è sviluppata un’intera comunità e linea di pensiero che si ritrova in occasione degli ormai numerosi eventi itineranti dedicati al cibo da strada; i nomi più altisonanti sono quello dell’ormai celeberrimo Streeat Food Truck Festival e dello Street Food Village.
Ma da tenere d’occhio anche The Big Food Festival, che ha saputo raggruppare probabilmente i migliori food Trucker d’Italia, senza creare dispersioni o sovrapposizioni eccessive in occasione del suo evento svoltosi a ottobre 2015 nella bergamasca. Un’organizzazione intelligente, svoltasi con orario no-stop dalle 11.00 alle 23.00, per facilitare il flusso dei visitatori e in una location in parte coperta, per permettere ai foodlovers di ripararsi, in caso di cattivo tempo.
E proprio in questa occasione, ho avuto modo di incontrare delle persone appassionate, con storie e prodotti differenti che mi hanno saputo raccontare attraverso assaggi e parole le loro storie bellissime.
E così, tra hamburger gourmet di carne chianina o fassona, miasse, specialità emiliane e fritti leggeri e croccanti, spiccano alcune realtà che piano piano si sono sapute affermare nell’universo dello Street Food come Pizza & Mortazza, che col suo inconfondibile Ape rosa a pois bianchi è partito da Roma e piano piano, ha saputo farsi conoscere e parlare di sé a livello nazionale.
Aurelio Gionta – General Manager della Società con un passato nelle telecomunicazioni – mi racconta di come l’idea sia nata nel 2010 dai suoi due soci – Adriano Antonioli e Fernando Pozzolini che, passeggiando per Campo dei Fiori a Roma, vengono colti da un’improvvisa e “proustiana “voglia pinza con la mortazza ovvero la tradizionale pizza con mortadella che, nonostante rappresentasse l’emblema del cibo da strada romanesco diveniva sempre più impossibile da gustare. Un po’ perché di pizzicaroli storici non se ne trovavano più, un po’ perché i bottegai avevano mano a mano differenziato la vendita dei prodotti e, se avevi voglia di gustarti la tua pizza e mortazza, prima dovevi cercare un panettiere; poi metterti alla ricerca di un salumiere; infine, imbottirti il panino: e addio pausa veloce!
Da qui l’idea di dire addio alle rispettive professioni di broker bancario e di agente di commercio per dare vita a un progetto che avrebbe consentito di riproporre ai romani quella pausa pranzo tradizionale, genuina, economica e qualitativamente elevata che da troppo tempo mancava alla Capitale.
Oggi i sei truck di pizza & mortazza si possono trovare tra Roma e Milano (oltre ovviamente a tutti gli Eventi tematici nei fine settimana) e danno la possibilità di assaporare l’originale cibo da strada tipicamente romanesco in un format con una precisa identità e un’attenzione a eccellenza e qualità senza precedenti: la pizza viene panificata dal proprio panettiere in zona Talenti e la mortazza è la mortadella Favola, l’unica insaccata e cotta nella cotenna naturale, elemento che le dona una morbidezza e una fragranza unica nel suo genere. Insomma, la perfetta ricetta scacciacrisi, sia per i suoi ideatori, sia per i consumatori che, con soli 4 €, possono concedersi una pausa di gusto e grande qualità!
Sempre a Roma, ma con una proposta totalmente diversa, che trae la sua ispirazione dalle terre modenesi, Mozao, che vede impegnati Clara e Riccardo, giovane e spumeggiante coppia che a bordo del loro Ape ribattezzato affettuosamente Bruna – in onore della zia che tramandò le ricette, propongono gnocco fritto e tigelle con una formula che supera il concetto di Street Food e si evolve in Social Food, perché il cibo – si sa – è aggregazione! E così, i due giovani, oltre agli immancabili appuntamenti per strada, offrono la possibilità di acquistare le cosiddette food-box per occasioni e feste private, oltre a proporsi a ristoranti che, grazie a questa collaborazione, hanno la possibilità di offrire ai propri clienti la Tigella Mozao nella sua ricetta originale.
La ricetta tra tradizione e innovazione è potentissima e se ne gusta sino in fondo l’essenza quando si scopre che quei due giovani che impastano e realizzano tigelle e gnocchi fritti, prima di questa esperienza – si destreggiavano nel favoloso mondo del marketing e della comunicazione.
Ancora dalla Capitale, Alessandro e Veronica di Family Food che con Luca e Alessio portano in giro il loro inconfondibile Truck giallo per riproporci “la cucina della nonna” rivisitata in chiave moderna. Uno Slow Street che prende ispirazione e materia dalla propria terra d’origine, e che propone panini irripetibili come l’Amatriciano – pane al carbone vegetale con Pancetta di Maialino, lattughino romano, pomodori in panure di pecorino, cipolle caramellate, salsa cacio e pepe o il Saltimbocca – pane al carbone vegetale con Burger di Prosciutto, salvia fritta, lattughino romano, prosciutto crudo spadellato e maionese al vino bianco.
Dalla Capitale Economica, invece, un progetto nato da Roberto Galli, storico padre delle night-life milanese e fondatore dell’Hollywood che, con la collaborazione di Michela Canevari, lancia l’idea di costruire un progetto attorno alla Meatball, la polpetta di carne italiana tanto amata negli Stati Uniti. Il duo si allarga accogliendo in squadra il noto giornalista sportivo Luca Serafini e l’attore Diego Abatantuono che vede concretizzarsi nel progetto un sogno personale e nasce così La Polpetteria – The Meatball Family, un format che prende spunto dalla tradizione, attualizzandolo e avvicinandolo a tutti.
Un’altra storia unica e particolare, quella dei braidesi Davide Grimaldi e Massimo D’Ambrosio, collaboratori Slow Food che con il neonato Brambù promuovono in Italia e all’estero l’eccellente salsiccia di Bra, che propongono nel loro Truck in tre versioni: il Bramburger, hamburger di salsiccia a 7 euro; il Brado, strepitoso panino gourmet con salsiccia cruda, crema di formaggio di Brà e limone, a 6 euro; le golosissime Zizzole – emblema della città di Brà – frittelline salate ripiene di salsiccia cruda e ricoperte di una calda salsa di formaggio Bra e granella di nocciole del Piemonte, per soli 5 euro.
Storia unica e particolare perché Davide – l’uomo marketing – e Massimo – il “tecnico” – hanno scelto di proseguire la loro attività, continuando a lavorare con Slow Food, stando dietro agli eventi dedicati sempre più frequentemente al fenomeno dello Street Food e – da circa un anno – hanno voluto spingersi in prima linea e diventare attori di questo capitolo della storia gastronomica, portando a conoscenza di tutti un’eccellenza della loro terra.
Caso differente quello di Simona Magnati, Signora incontrastata della ristorazione di Bergamo Alta che, da circa un trentennio, è cara ai palati più fini ed esigenti, coccolati ai tavoli della sua Vineria Cozzi. Simona, da sempre pioniera e alla continua ricerca di nuove formule con cui proporre la sua cucina gourmet della tradizione bergamasca, ha scelto di intraprendere la strada dello Street Food, con il suo Appetitoso, truck in cui rivisita le ricette della Vineria Cozzi, proponendole al pubblico in una formula più che accessibile: con soli 8 euro e 50 potrete infatti assaporare il calore e fondervi con i profumi della polenta bergamasca servita con l’uovo perfetto cotto a bassa temperatura con fonduta di taleggio DOP e scaglie di tartufo.
E così l’innovazione non fa che ricondurci alla tradizione a quando – ad esempio – tra settecento e ottocento il cibo da strada era consuetudine e la maniera più semplice e immediata per scambiarsi ricette conoscenze tra mondi differenti, dando vita a nuove forme e a quello che oggi amiamo chiamare fusion food.
Uno sviluppo che ha saputo prendere le distanze prepotentemente dai camioncini degli anni ottanta e novanta dei vari “peppino lo zuzzuso” o della “lurida” e che ha sancito la rinascita elegante e gourmet di un genere tanto sfizioso.
Un’innovazione tangibile, soprattutto se si considera quanto la tecnologia affianchi questo fenomeno con la creazione di portali dedicati al Cibo di Strada – probabilmente il più completo e ordinato nelle informazioni – o con lo sviluppo di App gratuite come Rosteria e Streat che, attraverso pochi gesti, ti consentono di trovare i migliori Street Food Trucker nelle vicinanze.
La cosa più bella e innovativa è che ciascuna di queste realtà può essere contattata anche per eventi privati o aziendali, per svecchiare completamente l’idea di convivialità e condivisione. Perché i tempi cambiano, le società si evolvono e la tradizione torna in quella che è la sua principale essenza: la qualità.
Per l’edizione 2017 di The Big Food Festival, oltre a ritrovare i Truck di Family Food, Brambù e Mozao sarà possibile immergersi nella dolcezza bergamasca grazie alle proposte di Ma prima un caffé, Eskimo dolci, Tassino Cafè, e la cargo bike di Vaniglia & co.
Troveremo le proposte di panini e hamburger più o meno classici di BBQ Valdichianina, Rock Burger e Phil’s Slow Smoked American Barbecue – Street food & Catering che potremo scegliere di accompagnare ai fritti di FRISH “Pesce fritto all’italiana”.
Potremo assaggiare le tipiche polpette americane di Meatball Family, lo street food gourmet di The Rolling Star o meglio comprendere cosa ci riserva la cucina de l’Aperia, di God Save The Food e di Foodstock.
Etnicità con Asian Crossover Food Truck, El Caminante e Monsters cooks street food milan.
Con loro ritroveremo le storiche Miasse di Farinel on the road, lo gnocco fritto e la tigella piacentina di Tigella Bella, e le numerose proposte de l’Ape Scottadito. Infine, le tapas di Las Bravas, L’apuccia salento in movimento, BEDDA, e Il Cannolo Eccellenza Siciliana, Pantura – storie di cibo ci permetteranno di assaporare un po’ di calore del Mediterraneo.
Il tutto, accompagnato da fiumi di birra e ottima musica.
E come ogni anno, mi aggirerò tra i Truck alla ricerca dell’eccellenza…
THE BIG FOOD FESTIVAL
Quando: 14-15-16 ottobre 2016. Venerdì dalle 18.00 alle 24.00. Sabato e domenica dalle 11.00 alle 24.00
Dove: SPAZIO FASE (ex cartiere Pigna) Alzano Lombardo (BG)
Reportage: photo credits © Lucio Elio