75.000. Un numero su cui meditare.
Se ancora non lo avete capito, 75.000 è il numero di pizzerie in Italia. Un numero che invita alla riflessione, soprattutto in considerazione del fatto che addetti e guide di settore ne promuovono non più di cinquecento come qualitativamente meritevoli, su tutto lo stivale.
Tra queste cinquecento, solo una per la città di Monza. E il dato che fa maggiormente (positivamente) impressione è che la stessa ha aperto nel 2017 e che nel giro di pochi mesi sia riuscita ad aggiudicarsi l’ambito Spicchio della Guida del Gambero Rosso.
La pizzeria in questione è Era Pizza, creatura nata dall’idea e dal talento del giovane ma ormai affermato “alchimista” Ivan Gorlani che, smessi solo provvisoriamente i panni di Mastro Gelataio e pasticcere, assume una nuova veste – quella di pizzaiolo – e porta con sé tutta la sua esperienza, aggiungendone di nuova, conseguita anche grazie alla preziosa collaborazione tessuta con una Stella del Territorio brianzolo come lo Chef Theo Penati.
Ma facciamo un passo indietro. Gorlani, già insignito per la sua Gelateria Mille a Brescia di un cono dalla Guida Gelaterie d’Italia 2017 di Gambero Rosso, chiama a rapporto i soci e amici Gabriele, Lisa e Davide per dare forma a un concetto di ristorazione che intende valorizzare il territorio, la sua storia e i suoi prodotti. Qui vengono lavorate materie prime eccellenti, per proporre una cucina gustosa e originale, pensata per essere condivisa, gustando con un approccio differente pizze gourmet nella moderna formula “a degustazione”.
ERA Pizza. Ovvero, Evoluzione, Ricerca e Attinenza con territorio e tradizione.
Una tradizione che viene ritrovata grazie alla curiosità e al piacere di ricongiungersi con una cultura non a tutti nota ma che a Gorlani intriga al punto di sfogliare avidamente libri, documenti e testi, siano questi inerenti alla Storia del Territorio, siano essi riconducibili a uno dei massimi rappresentanti del Romanticismo d’Oltralpe. E’ così che a Ivan Gorlani riesce immediato e spontaneo ispirarsi per alcune delle sue pizze alla letteratura di Stendhal, piuttosto che alla Storia della sua provincia – come nel caso della Coq au Vin Stendhal, ispirata dai racconti del grande scrittore francese del XIX secolo, o alla Monzese – preparata con le more di gelso, albero simbolo dell’economia brianzola già da epoca Viscontea.
Cultura del Territorio che oggi significa anche rilancio dei produttori locali e attenzione ai Presidi Slowfood. E’ per questa ragione che i dischi di pasta di Gorlani non si limitano a una estenuante ricerca dell’impasto, ma si arricchiscono di ingredienti provenienti da piccole grandi realtà del Kilometro Italia, quelle che antepongono etica e qualità ai ritmi imposti sempre più spesso dalla società di massa attuale.
Una storia e una tradizione che però si evolvono, in proposte della carta in continua trasformazione in base a stagionalità e inventiva dello Chef. Un’inventiva che merita di essere innanzitutto svelata attraverso le proposte dell’aperitivo e che prosegue attraverso la leggerezza degli impasti integrali (realizzati con grano antico Senatore Cappelli, semi di papavero, di lino, di girasole e sesamo) che – nella versione delicata con Pescato del giorno, burrata, verdure fresche e salsa Teriaky – assicurano un inizio all’insegna di gusto e fragranza.
Sempre eccellente la Nuvola, l’impasto più originale dello chef Ivan Gorlani condito con differenti topping, tra cui spicca per innovazione e sperimentazione l’Evoluta, una pizza studiata intorno ai metodi di fermentazione e che si compone con una trota e un cavolo cappuccio fermentati, caprino di Rocca Verano, miele e meringa di cavolo fermentato: un piatto che oscilla piacevolmente tra acidità e dolcezza e che lascia una piacevole sensazione all’assaggio.
Tra le cosiddette Classiche – che ovviamente Gorlani presenta attraverso tecniche innovative – piacevole la delicata rivisitazione della Margherita Mediterranea – una pizza che, vista l’assoluta semplicità, punta tutto sulla qualità della materia.
Dedicata invece a chi non sa rinunciare ai “piaceri della carne” la Tartare di Fassona Cazzamali, realizzata con la carne della nota macelleria lombarda e accompagnata da stracciatella, insalatina bio, guanciale di Mora Romagnola, patate viola, maionese e pomodoro bio.
Proposte che è possibile degustare in abbinamento a cocktail innovativi, birre ricercate e ottimi vini, in un contesto giovane in cui si muove con la giusta disinvoltura personale giovane e competente , coordinato dalla brava Jessica Cardamone.
Considerando la genesi e la preparazione di Gorlani sulla pasticceria, il suggerimento è di lasciare spazio alla nota dolce: consigliatissimi i gelati – realizzati direttamente in loco – così come i dolci in verticale e i leggerissimi dolci proteici.
I locali sono eleganti, accoglienti e moderni – perfettamente coerenti con il progetto di “evoluzione” intrapreso da Gorlani e i suoi.
Un luogo che è solo all’inizio. Un luogo in cui ripartire da una nuova ERA.
photo credits © Lucio Elio, Era Pizza