Riapertura dei ristoranti e soluzioni creative per il distanziamento nella Fase2
Alla fine ci si abitua a tutto.
Persino a costanti conferenze stampa, a decreti confusi e a situazioni nebulose.
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Ci si abitua anche all’incertezza, almeno sino a quando qualcuno non scelga di riportare la situazione a una condizione di lucidità e ragione.
Compito che questa volta è toccato alle Regioni che – sull’onda della concretezza mostrata dall’Emilia Romagna con la promulgazione del suo Protocollo Innovativo – hanno scelto di formalizzare delle regole adeguandole alla specificità della propria situazione.
> Leggi il Protocollo Innovativo dell’Emilia Romagna
Ovviamente, questa presa di posizione non risulterà certamente perfetta, ma quantomeno pone le basi per una ripartenza che lasci un bagliore di speranza per una situazione economica sull’orlo del precipizio.
Nell’ambito della ristorazione, dopo settimane trascorse a speculare su fantomatiche notizie relative a plexiglass anti-estetici e anti-sociali, e accolta di buon grado la smentita da parte dell’Inail sulla responsabilità dei datori di lavori per i contagi del personale, è arrivato il momento di individuare soluzioni per fare di necessità virtù e ipotizzare le soluzioni più armoniose e decorative per trasformare questo disagio in un’opportunità di fascino e atmosfera. Ovviamente, spazi permettendo e fatto salvo che – per molti ristoranti gourmet – il metro di distanza è uno spazio garantito da anni.
I locali con terrazze, giardini e spazi all’aperto saranno senza dubbio quelli capaci di stupire con soluzioni accattivanti: dai chic-nic sul prato alla creazione di scenari suggestivi in ambiti rurali e contadini.
E’ quanto per esempio messo a punto da Cascina Clarabella e dal Ristorante Centottanta in Franciacorta che a partire dalla fine di questo mese accoglierà i propri ospiti in aperitivi, pranzi e cene davvero suggestivi, allestiti nell’ampio parco della struttura in cui saranno disposti tavoli, eleganti pallet e ampi cuscini, in un’atmosfera da mille e una notte. Atmosfera e suggestione anche per la possibilità di cenare in uno dei romantici tavoli disposti nella vigna della cascina stessa.
Immaginate infatti, la possibilità di cenare seduti a un tavolo tra i filari di un vigneto o tra quelli di un orto di un ristorante dalla filosofia local & slow. Idea assimilata dalla Trattoria Visconti – una delle tredici Premiate Trattorie d’Italia che – oltre a sfruttare gli spazi dell’ampia sala e dell’immenso giardino, in occasione della cena, spingerà i suoi tavoli per un’esperienza di grande fascino a bordo orto.
In tal senso, fiori, piante, frutta ed erbe aromatiche potrebbero rappresentare un alleato prezioso per sconfiggere la suggestione più negativa di questa fase, a favore della piacevole armonia donata dagli ornamenti naturali che – per l’occasione – si trasformerebbero in vere e proprie barriere green, come quelle proposte da alcune aziende visionarie e lungimiranti con lo scopo di creare tanti piccoli ecosistemi in cui gustare la propria cena.
Custodiscono un fascino intimo e suggestivo le mini-serre disposte nel dehors di un ristorante di Amsterdam affacciato sul fiume Amstel.
Una soluzione che rievoca gli elegantissimi igloo adottati da alcuni ristoratori americani, per accogliere i clienti negli spazi all’aperto, anche nella stagione fredda.
Soluzioni che, non è detto, possano ispirare artisti affermati o emergenti, nella realizzazione di creazioni utili ad affrontare questa emergenza.
Poiché, parafrasando Albert Einstein e ricercando il lato positivo di ogni situazione “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura“.
Photo credits © Lucio Elio, deejay.it, Anne Lakeman