Sono curiosa e a tavola mi piace proprio tutto! Anche l’anguilla. Anzi, possiamo tranquillamente dire che sia una delle materie prime che preferisco e che mi stimola maggiormente. Il grande Antonino Cannavacciuolo ne propone una versione molto semplice e golosa che dovrebbe convincere anche i più scettici verso un alimento tutto da scoprire, accompagnata da una salsa fresca e leggera che rievoca il dolce piccante del rapanello e le note acide dello yogurt. Signore e Signori, a voi un piatto di un grande Chef: l’anguilla in tempura di Antonino Cannavacciuolo.
ANGUILLA IN TEMPURA CON SALSA YOGURT E RAVANELLO
INGREDIENTI (per 4 persone)
2 anguille di grandi dimensioni
100 gr farina di riso
100 gr di farina bianca forte
4 cubetti di ghiaccio
acqua gassata fredda q.b.
olio d’arachidi
10 ravanelli
125 gr di yogurt bianco intero
sale, pepe q.b.
PREPARAZIONE
Procedete immediatamente con la preparazione della salsa: lavate e asciugate i ravanelli e tagliateli, recuperando solo la buccia. Con l’aiuto di un minipimer, frullate le bucce con un terzo dello yogurt. Quando il composto sarà liscio, mantecate il restante con un cucchiaio e conservate in frigo.
Pulite l’anguilla sfilettandola a listarelle, eliminando testa, spina dorsale e pelle. Ricavate tanti pezzetti della lunghezza di c.a. 7 cm; asciugateli con un foglio di carta da cucina e cospargeteli con una spolverata di farina di riso.
Preparate la tempura mettendo i cubetti di ghiaccio in una bowl. Aggiungere le farine e a filo, mescolando con una frusta, l’acqua gassata ghiacciata.
Immergete i bocconcini di anguilla nella pastella ottenuta.
In una padella di ferro, portate l’olio d’arachidi a una temperatura di 175/180°. Tuffate uno ad uno i bocconcini di anguilla, in modo che la pastella non attacchi. Friggete per pochi secondi ciascun pezzo e riponete il fritto ad asciugare su carta assorbente. Salate.
Impiattate caldo, adagiando sul fondo qualche goccia di crema di yogurt e ravanello, posizionando i bocconcini di anguilla e rifinendo il piatto con qualche rondella di ravanello a crudo.
Photo credits © Lucio Elio