A Castelfranco Piandiscò, borgo del XIII secolo recentemente unificato al comune aretino di Castelfranco di Sopra e annoverato tra i Borghi più belli d’Italia per le sue bellezze paesaggistiche tra cui le celebri Balze naturali, sorge La Locanda del Bengodi, un accogliente Bed & Breakfast e Home Restaurant nato dall’iniziativa e dalla passione di due giovani toscane: Laura Franchini e Giulia Marsupini.
Coppia nella vita come nel lavoro, Laura e Giulia battezzano il progetto de La Locanda del Bengodi nel recente 2020, a seguito di un lungo percorso iniziato circa sette anni addietro, momento in cui le due ragazze incrociano i propri cammini che scelsero di proseguire fianco a fianco.
«In un certo senso, è stato grazie a Giulia che mi sono avvicinata ai fornelli in maniera più consapevole» – spiega Laura Franchini nata a Montevarchi nell’89 – «poiché, quando veniva a cena da me, era mio desiderio farla stare bene. Un desidero che mi spronava di continuo a migliorarmi e che, tutto a un tratto, ha saputo mostrarmi come un gesto potesse trasformarsi in passione e – perché no – paventarmi la possibilità di un destino differente».
«Così, senza pensarci troppo, nel 2017 ho inviato la mia candidatura a Masterchef Italia di cui ho superato i casting sino alla terza fase, posizionandomi tra i migliori centocinquanta aspiranti chef del nostro Paese. Sogno interrotto a metà strada ma che non mi ha scoraggiata in alcun modo, stimolandomi a iscrivermi all’Accademia Italiana Chef a Empoli, pur mantenendo il mio lavoro di allora».
«Di lì a poco, la mamma di Giulia mi segnalò i casting per un nuovo programma che sarebbe dovuto andare in onda sui canali Rai: Il Ristorante degli Chef in cui riuscì a superare tutte le fasi dei casting, sino a essere scelta per le registrazioni e andare in trasmissione sotto il giudizio degli chef stellati Andrea Berton, Philippe Léveillé e Isabella Potì. In occasione della finale, mi classificai quinta e questo bastò per farmi portare avanti con convinzione la mia vocazione: conclusi l’Accademia, mi diplomai con 90/100 e intrapresi lo stage a Il Fanconiere, ristorante 1 Stella Michelin e Relais & Chateaux. Esperienza durissima a cui è seguita quella più distesa all’Osteria del Cassero di Montalcino che mi ha poi aperto le porte al progetto in una villa privata in cui ho potuto fare esperienza come personal chef e tenere delle cooking class».
Esperienze che maturano in Laura il desiderio di rischiare e dare forma a qualcosa che portasse la sua firma. Così, ristrutturata la vecchia casa dei nonni a Castelfranco Piandiscò, dà vita insieme all’iseparabile Giulia a La Locanda del Bengodi, un intimo B&B e Home Restaunt con circa una ventina di coperti in cui ricreare le calde e accoglienti atmosfere di casa.
Poiché è proprio così che ci si sente tra le mura de La Locanda del Bengodi: a casa. Una casa (attrezzata addirittura di un camino nella sala comune!) in cui gustare piatti capaci di narrare il percorso della Franchini, dalla sua terra ai suoi viaggi, arrtaverso tecniche care alla tradizione toscana, così come quelle più contemporanee. Ne sono un esempio gli apetizer, come il Cous-cous fritto con verdure e servito con hummus di piselli e spezie indiane: un boccone in cui i richiami di Africa e Oriente – mete tanto care a Laura e Giulia – duettano tra profumi e suggestioni elegantemente assemblati. Meno esotiche le Tartellette con Pecorino di Pienza e sferificazione di basilico o con mousse di tuorlo d’uovo e guanciale croccante, e golosa la Crocchetta di pollo fritta glassata con salsa yakitori ottenuta dalla macerazione dell’ananas per una notte intera in cui, nuovamente, le note orientali spingono con convinzione sulla personalità del piatto mentre il timo limonato chiude conferendo una piacevole pulizia al palato.
Si percepisce amore e affiatamento tra sala e cucina e ogni piatto ideato e realizzato da Laura è raccontato con passione e trasporto da Giulia: il Gambero alla Pizzaiola narra dell’incontro tra mare e terra che – a La Locanda del Bengodi significa la possibilità di attingere dal rigoglioso orto adiacente alle cucine curato con passione dalla fidata Signora Maria.
Il talento della Franchini emerge senza dubbio nel primo piatto, dei Cappelletti fatti a mano ripieni di mousse di cipolla caramellata, giardiniera di verdure dell’orto e ristretto di pollo del Valdarno, un piatto intelligente che si lascia mangiare grazie alla piacevole acidità conferita da ripieno e dalla giardiniera che pulendo progressivamente il palato, stimola ripetuti assaggi senza mai stancare. Una preparazione di assoluta bontà che cela un progetto etico e antispreco non indifferente in cui il ripieno viene realizzato con le bucce esterne della cipolla rossa, così come il brodo – delicato e rotondo – con la carcassa del volatile. Un piatto memorabile anche per la gradevole e inconsueta intuizione di accompagnare una pasta ripiena alla classica giardiniera.
Di tanto in tanto la Franchini si concede qualche licenza sul tema, come nel caso del Pollo alla Diavola, riscritto per La Locanda del Bengodi in chiave attuale, con un pollo del Vadarno disossato, impreziosito con spezie piccanti, cotto a bassa temperatura e infine accompagnato con salsa tzatziki greca e patate al forno.
I dessert rappresentano senza dubbio il fiore all’occhiello de La Locanda del Bengodi, concedendo a Laura Franchini la meritata rivincita e soddisfazione su Il Ristorante degli Chef quando, in trasmissione, venne eliminata sulla prova dei dolci. Il Tiramisù del Bengodi, realizzato con una Pâte à bombe, caramello salato, caffé e scaglie di cioccolato fondente è oltremodo godereccio e peccaminoso. Un dessert in carta dal primo giorno di apertura di questo luogo speciale e che probabilmente (e auspicabilmente) non verrà mai meno! Bell’esercizio per La Pesca Caduta dall’Albero, un trompe l’oeil e un grande esempio di pasticceria in cui una panna cotta aromatizzata alla fava tonka impreziosita con pesche sciroppate, viene ricoperta da burro di cacao e adagiata su un crumble realizzato con pandano giapponese (un estratto di cocco giovane) che conferisce profumo e colorazione naturale alla preparazione. Un dolce fresco, per nulla stucchevole che consente una chiusura del pasto, in totale soddisfazione.
Aperto dal venerdì alla domenica, solo a cena e con tre tipologie di menù fissi: classico (4 portate) e due degustazioni da 8 corse ciascuno – con possibilità di scelta tra Terra e Mare.